TERREMOTO: PERCHE’ DOVONO PAGARE SEMPRE I SOLITI? UNA PROPOSTA GRANDIOSA

Utilizzo l’agenzia on line di Volo Sportivo per pubblicare una proposta per la gestione dei fondi per il terremoto in Emilia. Non è un argomento che riguarda il volo, ma sono certo che i nostri lettori la apprezzeranno – Rodolfo Biancorosso

Questa mattina ho sentito in radio parlare un tizio di Mirandola, amministratore di una società, che ha lanciato una proposta grandiosa, irrealizzabile, ma di fortissimo impatto mediatico. Quando ha saputo che aumenta la benzina di 2 cents per finanziare la Protezione Civile e i primi interventi si è imbufalito, perchè come sempre si spalma su tutti un costo per il quale un qualsiasi governo dovrebbe avere fondi accantonati, e ne risentono maggiormente le persone meno abbienti, quelle border line che per mettere 20 euro alla Panda per andare al lavoro devono rinunciare a qualcosa. Insomma: pagano sempre e solo i soliti.
Questa la sua proposta: membri del governo, parlamentari, generali, consiglieri provinciali e regionali, manager di stato, dirigenti di stato, alti funzionari, insomma tutti coloro che guadagnano più di 5000 euro puliti al mese, o prendono pensioni di più di 5000 euro al mese, per tre mesi mettano a disposizione tutta l’eccedenza per questa calamità. Il suo ragionamento è cristallino: per anni hanno guadagnato cifre esagerate pagate da TUTTI NOI perchè non sono dipendenti privati, ma di stato. Adesso per tre mesi “tirino la cinghia”, di fame non si muore con 5000 euro puliti al mese, semmai si rinuncia a qualcosa. Diano, insomma, il buon esempio, un esempio di VERA EQUITA’. E, in denaro sonante, ci sarebbero immediatamente alcune CENTINAIA DI MILIONI DI EURO disponibili cash senza aumentare il prezzo di nulla.
E’ una proposta grandiosa come impatto mediatico, la definisco irrealizzabile perchè immagino che i signori in questione magari diranno che sì, è una buona idea, ma non ci sono gli strumenti legislativi immediati per attuarla, che le amministrazioni andrebbero in tilt con i conteggi ecc. ecc. o forse qualche parlamentare (come già successo) dirà “ma che, ci volete ridurre in povertà?”

SENATORE LEONI: SI DISSOCI SUBITO DA QUESTI CALUNNIATORI

Lettera aperta di Volo Sportivo al Sen. Giuseppe Leoni

Al Commissario Straordinario dell’Aero Club d’Italia:

come lei sa VS – Volo Sportivo è stato ed è estremamente critico sulla passata gestione dell’AeCI, in regime di presidenza e in regime di commissariamento. Abbiamo esposto le nostre ragioni, tutte provate dalla necessaria documentazione, e mai nessuna contestazione ci è stata mossa. Ultimamente alcuni pronunciamenti del Consiglio di Stato, hanno dato ragione a quanto da tempo scrivevamo, dalle delibere di un Consiglio Federale decaduto e illegale, a una proposta di statuto AeCI che avrebbe snaturato l’Ente e che – tra l’altro – tentava di ufficializzare la cancellazione delle Federazioni Sportive Aeronautiche. Di fronte al Consiglio di Stato (massimo organo dello Stato in materia) ci si inchina, è il pronunciamento finale emesso nel rispetto della legge e nell’interesse degli italiani, non di una o di un’altra parte.

Ebbene, sulla pagina Facebook “Leoni Ruggenti” che molti piloti attribuiscono proprio a lei (ma non vogliamo crederci, riteniamo sia qualche suo sostenitore) è comparsa una “sintesi” degli accadimenti in tema di statuto degli ultimi sette anni, sintesi che si conclude con queste parole:

IL CONSIGLIO DI STATO E’ SOPRA O SOTTO LA LEGGE?

 una strana coincidenza … il giudice estensore è Marco Lipari, figlio del prof. Nicolò Lipari,

 il quale ha insegnato per molti anni all’Università di Bari

dove si è laureato ed insegna l’illustre Caputi Jambrenghi…

In poche parole il “Leone ruggente” visto che il Consiglio di Stato ha respinto la proposta di Statuto, già respinta in prima istanza a Marzo per irregolarità di presentazione e per l’opposizione presentata in rappresentanza delle federazioni dall’Avv. Caputi Jambrenghi, suggerisce che all’interno del CdS stesso ci sia stata una combine! E’ questa l’idea della legge che avete in Aero Club d’Italia? E’ questo che praticate in AeCI per far valere le vostre ragioni? Non possiamo e non vogliamo crederci!

Sen. Leoni, si dissoci pubblicamente e immeditamente da queste insinuazioni vergognose che non la aiutano neanche un po’, anzi: deteriorano ulteriormente un’immagine che è ormai impresentabile ovunque.

Si dissoci pubblicamente, sinchè è in tempo: il Consigliere Lipari pare che non si sia affatto divertito nel leggere questa vergognosa insinuazione. Orsù, un bel gesto, se ne è ancora capace.

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FACET OPAL: IL VIDEO

Un raro video di Scott Winton e del suo tuttala da record Facet Opal: 10 mq di superficie alare per rientrare in categoria FAI Microlight, 110 kg a vuoto, peso massimo al decollo 300 kg, motore Rotax 447 da 40 hp con impianto correttore mdi quota, velocità massima 150 kts (280 km/h) e rateo di salita 10 m/s. Interamente costruito in composito e con carrello retrattile, aveva un fattore di carico utile di +/- 7g e un’autonomia di oltre 5000 km. Nel 1989 stabilì il record mondiale di quota con 30.100 ft (9.144 m) e i record  di salita a 3000 e 6000 metri. Oggi, a oltre 20 anni di distanza, i record sono ancora imbattuti. Scott perse la vita nel maggio del 1989 per il cedimento del cuscinetto posteriore dell’albero di trasmissione all’elica: cuscinetto ed elica impattarono sul bordo di uscita rompendolo, Scott riuscì a riprendere il controllo e a effettuare un atterraggio di emergenza, impattando purtroppo contro un albero poco dopo aver toccato il terreno. L’articolo con la storia completa su VS di Giugno

 

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LEONI RUGGENTI? NO, AFONI

UPDATE: ore 11.30 è arrivata la conferma dal Consiglio di Stato, la notizia è ufficiale

Poco fa è passato in redazione un fenicottero a volo radente proveniente direttamente dalla savana del Consiglio di Stato, ci ha comunicato che il suddetto Consiglio ha definitivamente respinto la proposta di Statuto Aero Club d’Italia nuovamente presentata dopo essere stata rimandata indietro una prima volta. Ancora aspettiamo la comunicazione ufficiale, ma pare che i leoni ruggenti siano improvvisamene diventati afoni.

AECI: FINE DI UN’ERA CHE NESSUNO RIMPIANGERA’

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PRIMO VOLO PER L’ERCOUPE

L’Ercoupe acquistato in Inghilterra e restaurato a Roma sotto sorveglianza FCap ha compiuto questa mattina il primo volo di circa 10 minuti. Abbiamo parlato con il costruttore e pilota che è rimasto “piacevolmente sconcertato” dalla mancanza della pedaliera, e ci ha detto che ogni tanto i piedi provano a cercare un pedale che non c’è… l’aereo vola perfettamente equilibrato, al termine dei voli officina per la messa a punto lo proveremo in volo per le prime impressioni generali. Ecco un breve video del primo decollo: enjoy!

NO-STOP FLYING – RECORD MONDIALE AUTOGIRO

Volo Sportivo sostiene Claudio Italiano nel tentativo di record del mondo di distanza sotto controllo FAI, l’obiettivo è quello di superare i 1500 km in poco più di 12 ore di volo consecutive con decollo da Taormina all’alba del 23 giugno e atterraggio in Valsesia prima del tramonto. nel video vi proponiamo una prima anticipazione:

 

SORPASSO IN QUOTA

Proponiamo un video semplicemente spettacolare, rilanciato dall’agenzia Flight Aware e pubblicato lo scorso 7 maggio su Youtube dal pilota del B747 in volo sul Nord Atlantico a FL 310. Il video è stato realizzato grazie a una separazione di soli 1.000 ft invece degli usuali 2.000 e alla minima differenza di velocità fra i due velivoli: Mach 0.82 per il cargo MD-11 Lufthansa e Mach 0.84 per il 747

 

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GIACARTA – SCOMPARE IL SUPERJET 100 – UPDATED

UPDATE: le squadre di soccorso di terra all’alba locale hanno localizzato il relitto del Superjey 100 che ha impattato sul fianco del Mount Salak

Scomparso dai radar improvvisamente il Sukhoi Superjet SSJ-100 in volo dimostrativo, decollato dall’aeroporto di Giacarta con un equipaggio russo di 8 membri e 36 passeggeri, due dei quali italiani, le prime agenzie parlavano di possibilità di dirottamento, ma alle 17.00 sembravano non esserci dubbi sull’incidente, in particolare sulla possibilità di un CFIT contro il fianco di una montagna (Mount Salak), nei pressi della località di Bogor. Il Superjet era in volo a 10.000 ft e aveva chiesto di scendere a 6.000 prima che si perdesse il contatto radar e radio, e l’ipotesi di CFIT è avvalorata dall’orografia della zona (il monte Salak è alto 7.250 ft). L’aereo è stato cercato sino al calar della notte dagli elicotteri SAR, ma al momento non sono stati individuati i segnali di emergenza per la localizzazione, la ricerca prosegue con squadre a terra. Frutto di una collaborazione tra Sukhoi e Alenia l’aereo, che è stato opzionato in 12 esemplari proprio dal governo di Giacarta, fa parte della categoria 75/95 posti di nuova generazione, e ha effettuato il primo volo il 19 maggio 2008; ha un peso massimo al decollo da 35.790 a 42.250 kg a secondo della versione (rispettivamente da 60, 75 o 95 passeggeri) con autonomia da 2.900 a 4550 km. Nella immagine in basso il luogo dell’ultimo contatto e la zona nella quale sono concentrate le ricerche

ASSEMBLEA FIVU: UNA PROPOSTA

Sono stato invitato a partecipare all’assemblea FIVU del 19 maggio a Castiglione del Lago, assemblea che come si può leggere sul sito FIVU è aperta a tutti i piloti, anche non iscritti, e che è stata preceduta da una serie di incontri in giro per l’Italia. Chi mi legge sa che sono stato il più critico in assoluto su una gestione della quale non ho condiviso alcune scelte, e proprio in seguito ai miei editoriali e ai recenti incontri FIVU-piloti in tanti mi hanno chiesto cosa si può fare per evitare che una federazione che ancora oggi dovrebbe prevedere un consigliere federale in AeCI possa tornare a essere rappresentativa di tutti i piloti.
Sono stato presidente della FAIVU negli anni delicati del passaggio alla legge 106 e della sua applicazione e conosco bene le dinamiche delle associazioni, così come la scarsa o quasi nulla partecipazione della base che per rinnovare una tessera vuole sì riconoscersi in un logo, ma soprattutto rappresentatività e risultati (il lavoro lo fanno come sempre in pochissimi per tutti, è sempre stato così e così sarà sempre, ma anche quei pochissimi hanno bisogno di massa critica alla base per avere risultati). Rappresentatività e risultati sono le due cose che sono mancate nell’attuale gestione, per molteplici cause e non solo per la scelta delle persone.
Oggi, dopo alcuni incontri, ho contattato il Presidente e alcuni consiglieri in carica con una proposta: sarò il 19 a Castiglione come pilota e non come direttore di Volo Sportivo, e invito tutti coloro che hanno a cuore il futuro del volo a esserci, ma ci sarò con una proposta ben precisa che anticipo qui. Ritengo che la FIVU per attrarre iscrizioni e nuove persone disposte a impegnarsi debba trasformarsi in federazione di piloti (il che non esclude scuole o associazioni), e per far questo vanno individuate le linee guida e va cambiato lo statuto, prima mossa indispensabile. Ma questa trasformazione non si deve fare né con i “blitz”, né sostituendo le persone, né al di fuori delle regole (come invece ha fatto Leoni in AeCI calpestando uno statuto tuttora in vigore).
Propongo dunque che l’attuale Consiglio, se il 19 riceverà la fiducia dell’Assemblea dei delegati, gli unici a poter votare, nomini una commissione che sia formata al 50% da membri dell’attuale Consiglio FIVU e al 50% da nuovi entrati disposti a darsi da fare per un periodo brevissimo, tre o quattro mesi, quanto serve a riunirsi tre o quattro volte, mettere a punto le idee a maggioranza e proporle quindi all’Assemblea. Si tratta di una Commissione ufficiosa, non prevista dallo Statuto, ma non vedo perchè se le conclusioni saranno valide e condivise, non debbano essere accettate dal Consiglio e ratificate dall’Assemblea. Non è altro che un modo per fare entrare energie fresche e per evitare che alla prossima Assemblea ci si ritrovi in tre persone e fine dei giochi.
Ho trovato molto interesse fra le persone con cui ho parlato oggi e con questa chiamata “all’aria” invito tutti i piloti a partecipare fisicamente e con le proprie idee all’assemblea del 19 maggio. Chi vuole può inviare in redazione suggerimenti e proposte, tenendo presente che ho deciso di avere unicamente funzione di catalizzatore, e che non parteciperò in prima persona a iniziative successive, se non con il supporto della rivista, perchè quello che fa la commissione lo devono sapere, condividere e commentare TUTTI. I piloti VDS sono oggi i più numerosi in Italia e non sono rappresentati da nessuno, men che mai da AOPA. Se la FIVU di oggi non va abbiamo due sole alternative: lasciarla morire o provare a cambiarla con un percorso comune, e in tempi rapidissimi.
Ultima importantissima nota: la mia è una proposta che non va CONTRO nessuno, ma (rispettandone lo statuto attuale) va PRO una nuova FIVU, che abbia nuovi iscritti e nuove idee, e che sieda non solo in AeCI se lo statuto rimarrà quello attuale, ma che sieda con pieno titolo e rappresentatività ai tavoli di servizi che si stanno allestendo fra i vari Enti in rappresentanza di migliaia di piloti.
Vi aspetto a Castiglione il 19 e sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento o proposta.
Rodolfo Biancorosso

DC-3 VOLANDIA – ECCO COSA NON FARE

Domani, Sabato 5 Maggio, il DC-3 I-RAGF potrà essere “ammirato” nei locali del museo Volandia alla Malpensa. Con un ultimo decollo da Perugia e un ultimo atterraggio a Malpensa, si condanna così a morte l’ultimo DC-3 italiano in condizioni di volo, un vero delitto emblematico della mancanza di cultura che sta affossando un Paese come l’Italia, che ha fatto la storia del volo. Un’offesa, una vergogna che lascia senza parole e che comunque è costata un bel po’ di soldi. Gli stessi che potevano essere utilizzati per mantenere l’aereo in condizioni di volo e utilizzarlo come biglietto da visita volante del museo, in giro per l’Italia, come accade in tutto il mondo civile (basta varcare un solo confine e andare in Francia o in Svizzera per scoprire che i musei hanno l’orgoglio di mantenere i loro aerei storici in condizioni di volo e di esibirli in occasione di manifestazioni e Airshow). Vedere il DC-3 atterrare e arrivare al parcheggio per essere imbragato da una gru, pronto per andare a marcire in un capannone, lascia sgomenti soprattutto sul futuro dell’aviazione italiana: un Paese che non rispetta la storia del volo non ha proprio più speranze

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