LEONI RINVIATO A GIUDIZIO PER MINACCE

I lettori ricorderanno senza dubbio un editoriale piuttosto pesante “Io ti uccido – Ma adesso il re è nudo” pubblicato su Volo Sportivo di Settembre 2011, editoriale nel quale denunciavamo le minacce ricevute dal Presidente della Federazione Volo Libero Luca Basso. E proprio Luca Basso ha firmato quell’editoriale che ha poi originato una denuncia per minacce.

Ebbene, l’Arch. Giuseppe Leoni, il sempiterno Commissario Straordinario del povero, bistrattato, calpestato Aero Club d’Italia, è stato rinviato a giudizio per minacce. E volete scommettere che verrà condannato?

Avanti così, denunciando ciò che non va con energia e con nome e cognome, non mollando mai. Chi ha ragione alla fine vince.

E… ovviamente… ciao ciao Leoni “ruggenti”!

 

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7 Risposte to “LEONI RINVIATO A GIUDIZIO PER MINACCE”

  1. pietro d'intino Says:

    Ma vergognatevi, tu e Basso. E mo denunciate anche me.

  2. Volosportivo Says:

    Gentile (mica tanto, a leggerla) D’Intino,
    lo sa chi si deve vergognare? Chi consapevolmente commette azioni scorrette, fraudolente, irrispettose, illegali.
    E qui di chi parliamo? Dell’Avv. Luca Basso, Presidente della FIVL, che il 29 Luglio 2011 festeggiava il Mondiale di Deltaplano vinto dall’Italia e, me lo lasci dire, dalla FIVL a coronamento di un lungo lavoro fatto nel campo dello sport (e anche della sicurezza, va ricordato). Non da lei (e capisco che le dispiaccia), non dall’AeCI, non da Leoni.
    In quell’occasione l’arch. Leoni si rivolse a Basso pubblicamente con queste parole:
    “Io la mia mano non me la sporco, dandola a te, io a te e quelli come te che firmano contro di me, prima li facevo prigionieri, ma adesso li uccido. Hai capito? Io a te ti uccido”
    Parole senza dubbio frutto di un momento di forte frustrazione, di una perdita totale di controllo che non è concessa a chi ambisce a ricoprire incarichi pubblici e prestigiosi (stiamo parlando di un senatore della Repubblica), parole non misurate e forse neanche ben comprese nella loro gravità, parole che hanno originato una querela per minacce. Querela che i giudici hanno preso sul serio, mi dispiace per lei e per il suo mentore, rinviato a giudizio. Basso ha condotto il suo mandato di Presidente FIVL a testa alta, senza scendere a compromessi, quelli sì vergognosi, e mettendo sempre la firma sotto ogni sua azione. Non ha assolutamente nulla di cui vergognarsi.
    E nel suo commento si parla anche di me. In questo caso la mia unica responsabilità è quella di aver chiesto all’Avv. Basso di firmare l’editoriale di Volo Sportivo, denunciando pubblicamente quanto accaduto, e non solo non me ne vergogno, ma ne vado fiero. In passato ho denunciato senza giri di parole, e sempre con la mia firma sotto, quanto accadeva in Aero Club d’Italia, come venivano gestiti i fondi (anche in maniera scandalosa, e questo lei lo sa bene), come veniva smembrata l’organizzazione delle federazioni sportive, che per tanti anni sono state un riferimento anche dell’AeCI e che Leoni aveva deciso di cancellare, come veniva sistematicamente calpestato lo Statuto in vigore. Non devo aver detto nulla di inesatto perchè non sono stato querelato, anzi: dai miei editoriali sono nate inchieste ed esposti con i risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti. Vede, gentile (mica tanto) D’Intino, probabilmente a differenza di quanto fa lei, io ancora sono abituato a volare in aria pulita, ed è proprio quella che vogliamo far respirare al mondo del volo, anche consentendo finalmente un ricambio di persone, persone nuove, persone PULITE, persone che volano e che conoscono i problemi del volo. Vede, noi vogliamo una sola cosa per il futuro, un Aero Club d’Italia del quale essere orgogliosi.
    Mi perdoni per questa risposta poco sintetica e mi creda, non ho proprio nessun motivo per denunciarla; ho tutte le ragioni, però, per chiederle in futuro di utilizzare su questa agenzia notizie un tono civile: i commenti, come avrà letto, sono liberi per tutti, non esiste alcuna censura, ma le buone maniere, se le si conoscono, sono gradite. (rb)

    • Luca Says:

      Caro Rodolfo e cortese Redazione di Volo Sportivo,
      ringrazio per la solidarietá, non tanto alle azioni della mia persona, quanto ad ogni iniziativa o battaglia tesa a dare un futuro migliore al volo e allAeCI.
      Non concordo sul fatto che quello di Leoni sia stato un momento di frustrazione e perdita di controllo. All’opposto, si è trattato di un’azione premeditata e preparata, nei modi e nel contesto, al fine di intimidirmi e umiliarmi pubblicamente, proprio nel giorno in cui festeggiavamo il successo mondiale. Per ciò ancor più grave. Se si fosse trattato di un atto impulsivo, lo avrei perdonato e non lo avrei denunciato. Ho invece inteso tutelare me, soprattutto in quanto rappresentante e in qualche modo simbolo di migliaia di persone che amano, come Te, volare in aria pulita.
      In quanto a D’Intino, non c’è molto da rispondere a chi è privo di contenuto. Afferma che dobbiamo vergognarci, ma non argomenta il motivo. Afferrma che dovremmo denunciare anche lui ed, ancora una volta, non svela la ragione per la quale dovremmo prenderci la briga di denuciarlo. L’unica ragione del suo intervento sembra essere il desiderio di mostrare la pubblica solidarietá al “capo”, ignorando di aggravarne la posizione.
      Non so per quale motivo lo dovremmo denunciare, ma sospetto che lui stesso potrá eventualmente suggerire qualcuno.
      Con stima
      Luca Basso

  3. pietro d'intino Says:

    Leggo solo tanta malafede. L’avv. Basso non ha meriti nella conquista dei titoli. La querela è pretestuosa, ridicolmente pretestuosa. La frase incriminata è di uso comune ed antico. Non faccio prigionieri, stavolta uccido, sta a significare: ti ho perdonato tante volte, stavolta non transigo. Ed in questo senso io la condivido.
    L’avv. Basso aveva ricevuto carta bianca, per il settore volo libero, in AeCI e ne ha fatto il peggior uso possibile.
    Spero in un futuro migliore per il volo libero in Italia.
    Quanto al commento del suddetto avvocato: io non ho capi, non ne ho mai avuti. Apprezzo le persone di merito e mi schiero di conseguenza, ma affianco non dietro.
    Ci metto il nome e la faccia, così come li ho messi con le Iene, solo che non hanno ritenuto di inserire il mio intervento, forse dovevano, loro, rispondere a qualche mandante!
    Comunque cordialmente,
    Pietro D’Intino

  4. Oriano Callegati Says:

    Fin’ora il Commissario ha sempre avuto poca fortuna con la giustizia: a partire dal commissariamento di Lugo nel 2003 fino a Milano nel 2013 passando per la bocciatura dell’ Aero club dell’ Urbe, alla sentenza del Consiglio di stato che lo dichiara illegittimo per tutto il 2010; dagli articoli su l’Espresso, a Volare a Volo Sportivo, ad oltre 15 interrogazioni parlamentari (record assoluto su di un ente) passando da 2 bocciature consecutive dello statuto,ed un servizio sulle Iene… e Lei Signor D’Intino continua ad affermare che si tratta di persona di merito? Non lo hanno ritenuto persona di merito neppure i Suoi compagni di partito. Con quale coraggio si presenta??
    Come diceva TOTO’, Ma mi faccia il piacere


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