BOCCIATO IL REDDITOMETRO

Nel mio intervento di apertura ad Aviationtech – Fiera di Modena – ho spiegato nei particolari per quale motivo il redditometro non doveva essere un problema per chi vola e per chi possiede o vuole comprare un aereo, e per quali motivi sarebbe stato presto abrogato o pesantemente modificato (un estratto dell’intervento è pubblicato di seguito a questa notizia).

Oggi registro con soddisfazione una sentenza clamorosa del Tribunale di Napoli, sezione distaccata di Pozzuoli, giudice Antonio Lepre: in seguito al ricorso di un pensionato che riteneva illegale  l’accesso al proprio conto corrente da parte della Agenzia delle Entrate, il giudice ha stabilito che il redditometro per quanto attiene alle modalità di applicazione è al di fuori della legalità costituzionale e comunitaria, e che non esiste la base giuridica perché l’Agenzia delle entrate possa controllare le spese dei cittadini. La sentenza è definitiva e vale come precedente giuridico per le norme di applicazione del redditometro, ma potrebbe addirittura essere utilizzata per un ricorso alla Consulta per l’abrogazione della legge stessa. Il ricorso è stato avanzato da un cittadino in pensione che ha messo da parte in una vita di lavoro pochi risparmi e che non ha nulla da nascondere, ma che non accetta che chiunque nella pubblica amministrazione, in nome della lotta all’evasione fiscale, possa senza nessuna autorizzazione preventiva e  senza alcun grave motivo violare la sua privacy monitorando i movimenti del suo conto corrente. Il ricorso è stato presentato, e pienamente accolto dal giudice,  unicamente a tutela della libertà personale, quella che deve essere garantita da uno stato democratico, non calpestata da uno stato di polizia. Con questo precedente adesso ogni cittadino può ricorrere al giudice per chiedere che la sua privacy venga tutelata, si tratta di una sentenza che a maggior ragione accelererà il processo di annullamento o profonda revisione del redditometro che a Modena ho descritto con queste parole:

“L’economia facciamola ripartire dal basso, almeno nel nostro settore, e facciamolo a testa alta, senza alcun timore. Il
redditometro?  Vi spiego perché non sarà un problema: si tratta innanzitutto di uno strumento talmente sgangherato
e scollato dalla realtà che qualunque sarà il governo eletto sarà abrogato o pesantemente modificato; lo stesso Monti in campagna elettorale, dopo averlo modificato in peggio e reso operativo, ha promesso che se verrà eletto lo eliminerà, sconfessando il proprio operato e quello dei suoi tecnici. Anche nel governo tecnico, infatti, a frittata fatta ci si è improvvisamente resi conto che i calcoli di capacità di spesa effettuati con indici statistici mettevano fuori congruità gran parte dei dipendenti pubblici, inclusi quelli dell’Agenzia delle Entrate, molti dei quali non erano congrui al demenziale “redditest”. È stata quindi inserita una franchigia di 12.000 euro/anno aggiuntiva alla soglia di scollamento del 20% oltre la quale scattano i controlli. E subito dopo ci si è accorti che anche così alcune categorie erano comunque “fuori”, ad esempio i pensionati a basso reddito, per i quali si è dovuto ammettere a denti stretti che il redditometro non verrà applicato, segno evidente di uno strumento radicalmente sbagliato. Ma c’è di più: qualcuno ha dovuto ammettere che si tratta di uno strumento recessivo per gli onesti che, di fronte a valutazioni demenziali delle capacità di spesa, inizieranno a contrarre e nascondere i propri consumi, con un effetto recessivo e con una ulteriore e sicura diminuzione di entrate fiscali; ma si tratta anche di uno strumento che paradossalmente tutela i veri evasori fiscali, quelli che con il redditest stabiliscono “quanto” possono dichiarare per essere congrui, in modo da poter evadere in assoluta sicurezza anche milioni di euro, perché la reale lotta all’evasione non si fa con i proclami, con le intimidazioni o rendendo il fegato marcio alla gente perbene che già deve misurarsi con gli effetti di una crisi globale”

Rodolfo Biancorosso – rbiancorosso@volosportivo.com

L’OPINIONE – DEINDUSTRIALIZZAZIONE?

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Ieri mattina avevo già scritto queste note, ma ho aspettato a pubblicarle, desideravo un confronto di idee a distanza perchè mi sembrava troppo irreale ciò cui stavo assistendo. E il confronto non ha fatto altro che confermare la mia opinione che vi propongo, pur sapendo che è in parte fuori tema su una news agency che tratta di volo sportivo e per passione (ma le conseguenze di quanto sta accadendo le subiremo tutti).

Giuseppe Orsi portato via in manette su ordine del magistrato di Busto Arsizio per corruzione internazionale. Cosa ha fatto? Ha venduto elicotteri all’India, una commessa corposa da 750 milioni di dollari, lavoro per aziende italiane, un affare che riguarda il settore della difesa e i rapporti fra stati. Questi affari, da sempre, sono condotti su canali riservati, lo sanno anche i più ingenui a questo mondo, e in genere sono condotti con la tutela degli stessi stati che non operano certo con i loro istituti di commercio estero, ma con i vertici militari e i servizi. E, a cose fatte, con l’imprimatur ufficiale nelle visite fra capi di stato, visite durante le quali gli addetti commerciali e militari si ritirano in stanze anecoiche a parlare di affari. Il tutto segue canali che rispondono a leggi non scritte, che prevedono commissioni di vendita e intermediazioni, che prevedono accordi sui quali viene SEMPRE apposto il segreto di stato. Il tutto si traduce in lavoro per le aziende nazionali, in occupazione, in economia reale. E su quanto fatto nessuno stato consente di indagare alla magistratura, perchè il controllo è comunque a monte (ed è controllo reale, a differenza di quanto accade in Italia).

Oggi in Italia succede che un magistrato, indagando su ipotesi di reato reali, effettive, entra in un settore che in tutto il mondo è gestito diversamente, e lo fa in maniera plateale con la connivenza impotente di un governo senza spina dorsale, lo stesso che in India ha abbandonato i due marò, lo stesso che sapeva da tempo di quanto stava accadendo e che non si è mosso in anticipo (‘azzo ‘sti professori! Essendo quelli che “insegnano” sanno tutto, eh?). Le ragioni sono molte e non tutte giustificabili, in primis vi è il fatto che il management delle grandi aziende come Finmeccanica deve avere non solo un solido rapporto con il governo, ma deve anche avere visione competitiva sul mercato, sapendo cioé evitare scorciatoie che spesso sono fantozziane: come altrimenti giustificare il fatto che l’impresentabile Lavitola possa inguaiare la prima azienda di stato? Come giustificare mediatori che sembrano usciti da un film dei Vanzina? Forse li si giustifica con il fatto che così è consentito a parte delle provviste accantonate per le mediazioni di prendere altre strade (provviste che nei bilanci riservati delle grandi aziende americane e francesi sono “in bianco”, cioé giustificate sino all’ultimo dollaro). Una gestione a volte sbragata che consente poi alla magistratura italiana di attuare quello che sembra un vero e proprio piano di deindustrializzazione. In fin dei conti cosa importa ai magistrati delle conseguenze? Ecco quindi che l’azione è plateale, con l’arresto di Orsi, neanche con i domiciliari concessi a Spagnolini, ad di Agusta Westland. Perchè? Può inquinare le prove uno come Orsi che è intercettato da oltre due anni? Può fuggire ad Antigua? Può reiterare il reato ora che Finmeccanica è improvvisamente diventata nel mondo azienda da black list? Secondo me non lo può fare, ma un po’ di galera rende l’azione plateale e magari obbliga il governo indiano a rinunciare a malincuore al migliore elicottero nella sua categoria. Grazie!

Forse i magistrati pensano di avere una visione mondiale che portarà alla moralizzazione dell’intero settore, forse immaginano che sulla scia di quanto fanno in Italia già oggi i giudici federali americani arresteranno il CEO di Loockheed Martin e quello di Mc Donnel Douglas, e che in Francia i giudici metteranno in galera il presidente di Dassault, e che si tornerà ad affari nel campo della difesa tutti alla luce del sole.

Sbagliano: americani e francesi – increduli – si fregano le mani, con tempismo davanti al quale bisogna inchinarsi ieri l’India ha deciso di bloccare il pagamento degli elicotteri in attesa delle conclusioni della giustizia italiana (auguri, ne parliamo fra cinque anni) e oggi Hollande con una delegazione di ministri e addetti commerciali è in India per trattare vendita di aerei e impianti nucleari.

Credetemi, ho quasi la sensazione, bruttissima, che sia in atto un piano di deindustrializzazione in Italia, quasi come quello che nel 1946 doveva azzerare la Germania trasformandola in un paese agricolo, con la distruzione delle industrie della Ruhr smantellando macchinari e impianti, facendo saltare le miniere, deportando gli abitanti dell’area industriale in altre zone. E’ un paradosso, ma l’ho già pensato quando un magistrato integerrimo ha impedito per ben tre volte di vendere circa un miliardo di euro di acciaio già prodotto dalla ILVA e messo sotto sequestro, impedendo di fatto ogni possibile successiva azione di risanamento. E non giustifico l’ILVA, sono stato a Taranto parecchie volte e mi sono sempe chiesto come si possa vivere lì, come nessuno per anni abbia mai fatto nulla.

La conclusione? Ve lo dico senza giri di parole: con questa politica e con questa magistratura siamo destinati al fallimento della nazione. Ci potremmo salvare solo, e ripeto “solo”, con una profonda, traumatica opera di pulizia e ricambio di una intera classe politica e dirigente (non ci sono solo i politici e i ministri, ma anche gli alti dirigenti, i boiardi di stato inamovibili e corrotti sino al midollo, una ragnatela di parassiti che a cascata sono stati piazzati in posti dirigenziali nelle varie amministrazioni a far nulla, solo per mantenere consenso) che ci sta svendendo al migliore offerente, invece di promuovere la parte sana e produttiva del paese. In genere un ricambio radicale avviene con le rivoluzioni, ma qui ancora si sta troppo bene perchè accada. Come molti mi auguro che il voto, fra dieci giorni esatti, consenta una “mezza rivoluzione“, che almeno punisca chi ci ha portato sull’orlo del baratro; d’altrone un filo di speranza deve pur esserci. E sin d’ora mi sento vicino ai dipendenti di Finmeccanica e di Augusta Westland, perchè vedrete che una settimana esatta dopo le elezioni si parlerà di esuberi. Magari andranno tutti sotto la Procura di Busto Arsizio, chissà… (rb)

UPDATE: devo aver scatenato un vespaio visto che in un’ora ho ricevuto mail da amici e personalità, a integrazione di quanto scritto riporto un passo della mia risposta a uno di loro che giustificava l’immobilità del governo sulla vicenda:

“ho l’impressione che vi sia un piano preordinato che va ben al di là dei singoli fatti, per quanto macroscopici. Le grandi industrie sono strategiche per l’economia e la sicurezza di una nazione, destabilizzarle significa destabilizzare la nazione stessa, possibile che nessuno pensi alle conseguenze e che nessuno si muova in anticipo? Ed è un piano che viene da lontano, che trova fondamento nella perversa prevalenza dell’economia finanziaria su quella reale, in un’Europa che è diventata un mostro burocratico privo di una reale guida centrale a vocazione europea (gli inglesi si stanno facendo grasse risate, di noi) e anche in un governo che  magari si è chiesto “che facciamo con Finmeccanica”? E non critico i magistrati, ma l’ambiente nel quale si sono trovati a operare, del tutto avulso dal buonsenso e financo dal basilare senso di giustizia che li dovrebbe guidare. Loro stanno facendo il loro lavoro in mancanza di un reale equilibrio fra poteri, e il solo fatto che magistrati d’attacco si possano presentare in politica senza neanche dimettersi dalla magistratura a me fa il terrore.”

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BUSHFLYING SUL GHIACCIAIO A 2.200 M, LA POESIA CONTINUA

Massimo Uberti, il poeta del Bushflying, ci regala un atterraggio in Alaska a 2.200 m “no second chance” con un Otter dotato di sci. Buona visione!

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LEONI RINVIATO A GIUDIZIO PER MINACCE

I lettori ricorderanno senza dubbio un editoriale piuttosto pesante “Io ti uccido – Ma adesso il re è nudo” pubblicato su Volo Sportivo di Settembre 2011, editoriale nel quale denunciavamo le minacce ricevute dal Presidente della Federazione Volo Libero Luca Basso. E proprio Luca Basso ha firmato quell’editoriale che ha poi originato una denuncia per minacce.

Ebbene, l’Arch. Giuseppe Leoni, il sempiterno Commissario Straordinario del povero, bistrattato, calpestato Aero Club d’Italia, è stato rinviato a giudizio per minacce. E volete scommettere che verrà condannato?

Avanti così, denunciando ciò che non va con energia e con nome e cognome, non mollando mai. Chi ha ragione alla fine vince.

E… ovviamente… ciao ciao Leoni “ruggenti”!

 

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LIVREA ALITALIA CANCELLATA: E’ LA PRASSI IN CASO DI INCIDENTE

ATR72 Fiumicino

Su tutta la stampa quotidiana ha destato scalpore il fatto che durante la notte sia stata coperta con fogli adesivi biachi la livrea Alitalia dall’ATR732 marche YR-ATS di proprietà della rumena Carpatair che operava per conto del vettore italiano come ulteriore sub appaltatore. E’ sembrato un voler prendere le distanze dalla compagnia rumena (e ve ne sarebbero tutte le regioni, ma questa è un’altra storia). In realtà in caso di incidente aereo è prassi comune coprire livrea e insegne, mentre le marche devono essere lasciate visibili, per un semplice motivo di impatto successivo: immaginate solo i passeggeri che decollano e atterrano e vedono un relitto a bordo pista. Quello che molti non sanno è che si tratta di una procedura assolutamente comune, che deve comunque essere autorizzata dall’autorità giudiziaria (e in questo caso il GIP incaricato dell’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia ha dato l’assenso nella notte), e che le compagnie aeree hanno in tutti i loro aeroporti con base operativa i fogli adesivi per coprire le livree in caso di incidente. Nulla di strano e nessun sotterfugio, d’altronde l’attualità dei report oggi è tale per cui nulla può essere realmente “cancellato” come dimostra la foto che pubblichiamo.

Semmai ci sarebbe qualcosa da dire sulla gestione dei velivoli da parte di Carpatair (secondo ENAC è tutto regolare) e soprattutto sul fatto che l’effettivo esercente e gestore del velivolo era “mascherato” nelle prenotazioni, indicato solo dalla sigla “V3”. Cosa vuol dire? Che chi prenotava un volo interregionale su ATR72 Alitalia, ai costi Alitalia, aveva il diritto di leggere in chiaro che avrebbe volato con un velivolo rumeno con equipaggio rumeno, ma con le insegne Alitalia, e ciò è indiscutibile. Per le cause dell’incidente speriamo di sapere prima possibile se si sia trattato di un atterraggio con vento traverso al limite per il velivolo, se si sia trattato di una raffica non prevedibile, se l’intera gestione dell’avvicinamento sia stata effettuata e indirizzata correttamente sia da parte dell’equipaggio che da parte dei controllori di Fiumicino. Fortunatamente del caso si occupa ANSV che è rapida ed efficiente nelle sue indagini, e che spesso emette relazioni intermedie e avvisi di sicurezza ancor prima che le inchieste siano concluse ( www.ansv.it ).

AVIATIONTECH: PRESENTATI I NUOVI MOTORI ICP ED EGIMOTORS

Finalmente li abbiamo visti completi e li abbiamo conosciuti sino nei minimi dettagli, i due motori novità del 2013: entrambi italiani, entrambi con distribuzione a quattro valvole per cilindro, entrambi campioni di potenza e leggerezza nella loro categoria

Aviationtech si è svolta nell’ambito di una fiera specialistica, Motorsport Expotech, che si tiene regolarmente a Fiera di Modena e che ha un target molto particolare, essendo riservata esclusivamente agli operatori di settore (ma di fatto aperta anche al pubblico, gratuitamente: si accede infatti senza acun biglietto di ingresso, con una semplice registrazione. e nelle due giornate sono passate 3.800 persone). La parte motori da competizione e ad alte prestazioni ha offerto lo stato dell’arte di quanto è oggi disponibile nel campo racing e high performances sia come prodotti che come componentistica, con in più tutta la parte “ludica”, inclusi i fantastici simulatori di guida professionali per la Formula 1 costituiti da un corpo vettura completo con schermo a parabola di 180° e tre assi di movimento (li usano regolarmente i piloti per allenarsi, il realismo è assoluto e se avete 80.000 euro che non sapete come impiegare ve ne potete anche portare uno in salotto…), e con alcune fra le più belle vetture e moto del momento e del passato, dalla Ferrari 250 berlinetta passo corto, alle Lamborghini e Ferrari racing, alla Ginetta, alla KTM, con un padiglione riservato ai prototipi da record ibridi ed elettrici. La vettura più bella in assoluto, a nostro giudizio, la spettacolare Aston Martin Vanquish ultraleggera con body integrale in carbonio classe A prodotta dalla Gurit, azienda inglese (Isola di Wight) attiva nel settore aeronautico, eolico e indisutriale che utilizza tecnologia allo stato dell’arte per creare carrozzerie che pesano sino a 200 kg in meno delle originali con resistenze tre volte maggiori rispetto all’acciaio.

Ma passiamo alla parte avio cui era riservato un settore dedicato: presenti Pipistrel, Aviad, Piper Italia, Aernova, FP Propellers, Biofly, Simonini Flying, IR4I Aerospace Emilia Cluster, Egimotors, Rotax, ICP Avio, FIVU, Fondazione Museo Piaggio, Università di Pisa, Idintos, Fly Boys, Volare Lontano Thiene, AeC Pavullo, Biplano Club, Aviation Dynamic Materials, David Clark, Logisma e Volo Sportivo; la parte convegni si è tenuta in entrambi i giorni, ed è stata aperta giovedì con un intervento sul tema “Tecnologia e innovazione in volo oltre la crisi

VLUU L210  / Samsung L210

L’intervento, sulla scia dell’editoriale pubblicato su Volo Sportivo di Febbraio, ha analizzato in dettaglio tutti i problemi attuali del momento economico che stiamo vivendo con particolare attenzione agli intrecci tra situazione politica, decisioni del “governo tecnico” ed effetti sull’economia reale

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Ogni punto è stato analizzato in dettaglio con una denuncia senza giri di parole di aspetti grotteschi e paradossali delle decisioni del governo Monti, non solo sul settore avio, ma anche su quello della nautica e delle vetture di fascia medio alta: a fronte di peventivi di entrata del tutto irrealistici (che però sono entrati come saldi acquisiti nel conto economico del governo, quasi che a deciderli siano stati dei principianti incompetenti e non “professori di economia”), si sono registrate entrate ai mini termini, fuga di barche dall’Italia, crisi nelle vendite di vetture di pregio nuove e anche usate con crisi degli operatori e perdita di posti di lavoro, e aviazione in stagnazione, il tutto con riflessi catastrofici su economia e occupazione. Sono stati anche indicati i possibili rimedi e le linee di intervento per attuarli

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In particolare si è parlato di fiscalità, di aspetti recessivi di alcune decisioni del governo e di come, di fronte all’evidenza del totale fallimento di norme lunari, ora tutte le forze politiche si siano rese conto che la priorità è quella di sostenere crescita e sviluppo senza alcuna insensata “caccia alle streghe” che ha l’unico effetto di favorire ulteriormente gli evasori e di congelare i consumi; per questi e altri motivi il demenziale redditometro sarà abolito nei prossimi mesi da qualsiasi governo sarà eletto

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Il primo intervento si è concluso con una forte esortazione ad alzare la testa da parte di piloti e operatori, con proposte di rilancio reali e sostenibili. Una curiosità: fra le numerose diapositive proiettate nei primi 45 minuti questa, che raffigura la “competenza” dell’attuale presidente del consiglio – candidato – senatore a vita – professore di fantaeconomia Mario Monti, è stata rimessa a furor di platea per essere fotografata da tutti…

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In chiusura anche Leonardo Di Paola ha fatto il punto sulla situazione attuale, sulle modalità per aggredire la crisi e trasformarla in opportunità di crescita, e sulle ultime vicende di AeCI che sembrano finalmente giunte all’epilogo

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E veniamo ai motori: prima assoluta per il bicilindrico quattro valvole ICP M09 da 115 hp, un vero motore “plug and play” con accessoristica integrata e con capacità acrobatiche grazie al pescante inerziale brevettato.

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La presentazione, essendo effettuata nell’ambito di un forum tecnico, è stata completa sino nei dettagli, illustrati dal “mitico” Lambertini, progettista del più bel motore Moto Morini mai costruito, il “Tre e mezzo”. Il motore a breve sarà in volo e con assoluta professionalità ICP non si sbilancia su inizio delle vendite e sul prezzo, ma per entrambi i punti ci aspettiamo grosse sorprese, e a breve

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In un’altra categoria la seconda novità assoluta, il motore flat four EGM 4×4, un classico boxer rivisitato in chiave moderna con ampio uso di lega leggera, quattro valvole per cilindro, semplicità concettuale e realizzativa e potenza monstre

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Anche in questo caso il patron Egidio Motta, coadiuvato dall’intero staff di progettazione e prototipizzazione, ha illustrato il motore sino nei minimi dettagli: il quattro cilindri, capace di potenze continuative in regime di crociera “economica” di 150 hp a 2600 giri, ha potenze massime che vanno da 180 a 280 hp a secondo degli allestimenti e delle installazioni, sarà anche certificato e si rivolge a elicotteri ed aerei leggeri ad alte prestazioni. Il peso completo sarà di poco inferiore ai 100 kg

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Questo per quanto riguarda le novità, ma in apertura di convegno è stato presentato quello che si propone come il motore “del secolo” per l’aviazione leggera ed LSA: il Rotax 912iS

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Gli Ingg. Alberto Comincioli e Matteo Comencini di Sorlini Avio hanno letteralmente “radiografato” il nuovo 100 hp di Rotax caratterizzato da ottimizzazione delle prestazioni, consumi ridotti anche del 20% rispetto al 912 a carburatori e totale ridondanza di tutti i sistemi, senza dubbio il motore di riferimento per il futuro, grazie anche alla posizione leader di Rotax nel mercato dell’aviazione leggera. La parte motori è stata poi completata dalla “filosofia” Jabiru con la presentazione effettuata da Antonio Lovato di Europa Motori dei motori australiani che sono la quintessenza della semplicità. Gherardo Lazzari ha poi presentato il motoaliante leggero Aviad “Zigolo” presente in fiera con il primo kit definitivo, costituito da componenti ad alta prefabbricazione. Lo Zigolo è il velivolo più economico disponibile sul mercato, e con un costo orario di circa 20 euro può consentire alle scuole di volo di far volare gli allievi con un mezzo formativo ed economico quanto uno scooter. Molto interesse per l’intervento di Roberto Vergari (ENAC) sul futuro degli aeroporti minori: ENAC intende rilanciarli e semplificarne la gestione favorendone il passaggio al demanio regionale e confidando in un possibile rilancio dell’aviazione leggera, generale e turistica. Subito dopo l’Ing. Perrotta, CEO di Biofly, ha illustrato il progetto ELISA – Easy land in smart airports – con particolare attenzione al sistema di illuminazione wireless SCB, alimentato a energia solare. In chiusura Rodolfo Biancorosso ha ricordato anche il motore MAE Modena Avio Engine e il suo creatore, il vulcanico Paolo Alessandrini, pilota rally, team manager e grande appassionato di volo, mancato recentemente. Il saluto dei presenti a Paolo è stato un lunghissimo applauso con l’augurio che lo sviluppo del motore possa continuare

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Il venerdì il convegno è stato aperto da Max Pinucci, che ha organizzato e coordinato la seconda giornata di forum; dopo la sua apertura è stata la volta dei progettisti Pipipstrel che hanno realizzato il Taurus 4G che ha vinto il Green Challenge NASA; l’aereo da record è stato analizzato nei dettagli e subito dopo si è passati alla presentazione tecnica del Panthera e degli aspetti dello sviluppo di quello che sarà il quattro posti leggero con le più elevate prestazioni sul mercato. Presentato anche il progetto Idintos, ma ciò che più ha appassionato tutti è stato l’intervento di Marco Riccardi, direttore della rivista Motociclismo, che ha accostato aerei e motociclette in tutti gli aspetti, da quello meccanico a quello emozionale, partendo dal Bleriot che montava un tre cilindri Anzani da motocicletta, passando per BMW, Aermacchi, MV Agusta, Piaggio ecc. per arrivare alle sfide tra moto e aerei: memorabile quella tra l’F104 “special color” e la Ducati 999

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